Torino 6 Marzo 2009
Mi chiamo Piera e sono una Giocatrice compulsiva.Sono a casa in malattia, qualche giorno di riposo per una brutta tendinite al braccio. Ora va meglio ma i ricordi da giocatrice emergonoalimentati dalla paura.Sto cercando di far riposare il fisico anche se difficile, i pensieri mi rendono insofferente , tesa ed insicura.Prevalgono i ricordi dei miei trascorsi da giocatrice, ovattata compulsività sotto forma di “Gioco”, un’ auto distruzione inconscia, sottile e devastante sotto ogni profilo umano!Ricordare la persona che sono stata per 14 anni, gli errori commessi, diversi in modo irreparabile e con serie conseguenze personali, professionali e sociali ancora oggi mi imbarazza e mi fa male.Prima di cadere nella compulsività del Gioco ero una ragazza come molte a 25 anni, energica, ambiziosa, fidanzata e con un buon lavoro in un contesto dove occasioni e buoni guadagni non mancavano.Venni scossa dall’improvvisa notizia dell’accidentale scomparsa di mio padre in Sardegna, iter post trauma e tutto sembrava rientrato alla normalità, invece, inconsapevolmente, sofferenza, rimpianti, rimorsi e sensi di colpa mi indebolivano sempre più.Tutto iniziò per caso pochi mesi dopo il triste evento, bar sotto casa per il solito caffè, Slot Machine impeccabile in pole position, un’amica inserì 500 lire e ne vinse subito 500.000. Ecco i soldi facili mi dissero e mi insegnarono come “fare”.Con grande ingenuità giocai a mia volta e vinsi nella stessa Slot circa 600.000 lire ignorando qualsiasi tipo di conseguenza.Era un “Gioco”, mi piaceva, mi isolava da problemi personali, dai pensieri, potevo smettere in qualsiasi momento.Non fu così; da li a breve, sperperai tutti i risparmi messi da parte insieme al partner di allora.Le bugie diventarono sempre più soventi ed in poco tempo sempre più assurde per nascondere gli ammanchi, le fughe per poter giocare, i ritardi…Litigi sempre più frequenti sul lavoro e a casa, mi circondavo ormai solo di tristezza, omissioni, rabbia e silenzi.Era ovvio che il mio solo obbiettivo era divenuto l’isolamento da tutto e tutti, me compresa.Mi trovai a scegliere turni di lavoro massacranti per guadagnare anche pochi soldi in più che da lì a subito spendevo inconsciamente in cambio di un momento mio, solo mio, dove credevo fossi io la direttrice dei giochi, ero come in trans, compulsiva, una burattina del Gioco.Spesso amavo farmi avvolgere dalla giostra di luci, suoni, allegria, ipocrisia di soldi “Facili” al casinò di Saint Vincent. Bastava consegnare o inserire gettoni di plastica super colorati fra il lusso di suoni e persone vestite a festa…bellissimo.Chiedevo spesso in prestito denaro ovunque e comunque, anche a persone disagiate; ma non mi interessava, l’unico mio obbiettivo, desiderio e incubo era “andare a Giocare” e quotidianamente a mia facile disposizione ovunque, super tecnologiche “macchinette” di ogni forma , colore, melodia, tutto studiato scientificamente per creare quell’isola che non c’è e che spudoratamente cercavo fino allo stremo, perdendomi ogni volta.Giuravo ogni giorno che domani non avrei più giocato, mentivo a me stessa…ogni giorno dicevo domani!!!Ho vissuto alluccinazioni notturne di slot che mischiavano carte, simboli, le bollette da pagare…Il partner diventato “nemico” perchè creavo motivi di forti litigi per avere l’alibi per scappare a giocare e alla sera, esausta e disperata, cercavo di prender sonno, oppressa da preoccupazioni sempre più gravose. Ero diventata anoressica, dimenticavo addirittura di mangiare.Devastata dai debiti e da un carattere diventato molto aggressivo e rabbioso, bugiarda, disonesta, indisponente, presuntuosa, depressa ho vissuto attimi d’istinto suicida, sono viva per miracolo.Non ero più in grado di COMUNICARE, ASCOLTARE, DISTINGUERE e VIVERE.Resami conto molto più tardi del serio problema, implorai aiuto all’Analista che mi suggerì di far visita a Giocatori Anonimi.Avevo ammesso a me stessa la sconfitta sul Gioco.Desideravo riprendere in mano la mia vita, da sola non riuscivo!!! Grazie alla forza del gruppo, alle testimonianze di altri giocatori, la loro costante presenza e supporto ed alla mia volontà di sobrietà, oggi sono al 3 anno di astinenza dal gioco compulsivo, sono serena sentimentalmente, professionalmente e socialmente.Desidero nuovi obbiettivi di crescita, conosco belle persone, mi sento una bella persona.Per la prima volta stilo la mia testimonianza nella speranza sia da monito a tutti coloro che vorranno usarla come sprone a non abbandonare il desiderio di sobrietà, vivere di sorrisi, serenità interiore e nuovi obbiettivi.Brutta bestia son stati i sensi di colpa e la paura dei giudizi altrui una volta resami conto dello scempio commesso da burattina del Gioco.I debiti verranno estinti pian piano. Il denaro? anche quando giocavo non ne avevo.Non posso far nulla per cambiare il mio devastante trascorso da giocatrice…posso fare molto da oggi in avanti. Per non dimenticare e poter essere d’esempio per i nuovi membri ancora deboli di volontà ed in dubbio su ciò che è veramente il “gioco” compulsivo. Grazie alla mia Analista, Grazie a Giocatori Anonimi.Grazie al mio Potere Superiore.